Vuoti a rendere:
una delibera di
iniziativa popolare
per restituire a
tutt* le case sfitte.
Torino, 01.2024
Aggiornamenti
Il “Piano dell’abitare” per Torino. Più un punto di partenza che una missione compiuta.
A febbraio il dibattito cittadino sulle politiche abitative si è arricchito di una novità: è stata resa pubblica una proposta di deliberazione di iniziativa consiliare sul “Piano dell’abitare per lo sviluppo della Città di Torino”. Con questa iniziativa della maggioranza in Consiglio Comunale, l’agenda politica locale ha finalmente subito, dopo mesi sonnolenti, un’accelerazione, come Vuoti a Rendere auspicava.
Vogliamo, quindi, esprimere alcune valutazioni sul “Piano dell’abitare”, che consideriamo non certo una missione compiuta, ma piuttosto un punto di partenza.
Prossimi eventi
I punti chiave della proposta.
La Città di Torino, collaborando con altri enti pubblici e privati, avrà finalmente un censimento attendibile su numero, localizzazione e caratteristiche degli alloggi in stato di abbandono ingiustificato (almeno 2 anni) presenti nel territorio comunale.
Enti pubblici e grandi proprietari privati (persone fisiche ed enti con più di 5 case nel territorio comunale) titolari di alloggi abbandonati da più di 2 anni dovranno spiegare le ragioni di questa situazione, avanzando entro 90 giorni proposte per rimettere in uso la propria risorsa.
L’agenzia sociale comunale per la locazione, Lo.C.A.Re, sarà rilanciata per promuovere l’uso sociale delle case vuote. Ai proprietari diffidati sarà anzitutto proposto di dare le case vuote in gestione a Lo.C.A.Re.
La persistente inerzia di proprietari “censiti e diffidati”, creando costi sociali intollerabili, giustificherà sanzioni sia in ambito fiscale, sia sotto forma di restituzione dell’alloggio sfitto alla città – tramite requisizioni temporanee volte a fronteggiare le emergenze abitative.
Firme raccolte: 3087
Chi ha firmato questa delibera?
Secondo lo Statuto della Città di Torino i “diritti di partecipazione individuale e collettiva sono riconosciuti e garantiti a tutte le persone iscritte nelle liste elettorali del Comune” (art. 8). Possono quindi firmare tutte le persone maggiorenni, cittadine italiane o straniere, iscritte alle liste elettorali.
Lo Statuto cittadino considera titolari di diritti di partecipazione anche le persone maggiorenni “che siano iscritte da almeno sei mesi nel registro della popolazione residente del Comune”. Con questa previsione vogliamo estendere la raccolta firme a tutte le persone straniere che non possono avere accesso alle liste elettorali (es. perché non cittadine italiane o UE).
Le firme della popolazione studentesca fuorisede, che per lo più non è residente a Torino, non saranno valide. Poco male: vogliamo raccogliere su moduli separati anche queste firme, dando visibilità politica alle rivendicazioni studentesche per il diritto all’abitare.
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